sabato 20 aprile 2013

When was the first time...?

"Come mai sei qui?"
"Per imparare a mangiare bene."
"Ah,cosa intendi dire? Mangi male?"
"A volte, capita."

La penna della dottoressa scorre su un foglio sul quale cerco di sbirciare.

"Mi fai un esempio per favore?"
"Non mangio per una settimana e poi mi sfondo."
"Spiega... Dimmi una tua giornata tipo. Colazione, pranzo, cena, spuntini..."
"Uhm... Colazione no. Spuntini... Che cosa sono? Pranzo brodo di verdure e 2 gallette di riso. Cena insalata e una fetta di prosciutto."
"Basta?"
"Eh si."
"E quand'è che 'ti sfondi'?"
"Dopo qualche giorno circa... Mangio tutto quello che mi capita in una decina di minuti e poi sto male."

Si ferma, alza lo sguardo.

"Capisco... Perchè lo fai?"
"Perchè sono grassa, faccio schifo."

Sguardo contrariato.

"Quando hai cominciato?"
"Non me lo ricordo."
"Ok... Allora qual'è il primo ricordo che hai a riguardo?"
"Mangiare è sbagliato."

Pausa.

"No, mangiare MALE è sbagliato, l'atto del nutrirsi non è un male, anzi..."
"Dici?"
"Dico. Quanto tempo è che non dormi?"
"Una settimana."

Preoccupata.

"A che pensi?"
"A tutto. A tutto. A quanto faccio  schifo dentro e fuori. Ai miei sbagli. Al fatto che non ho equilibrio. A volte vorrei spaccarmi la testa al muro per farne uscire tutti i pensieri brutti che ho. E' normale?"
"No... Cioè, per te che hai questi disturbi si. Sai, l'anoressia, la bulimia, l'autolesionismo... Sono disturbi che sviluppano persone estremamente sensibili  ed intelligenti. La ragazza che pensa solo a che colore di rossetto scegliere per il sabato sera non ce li avrà mai."
"Allora avrei voluto essere una di quelle."

 "Tu vuoi guarire? Chi ti ha portato qui?"

"Io. L'ho chiesto ai miei. Perchè stavo impazzendo letteralmente. E si, vorrei guarire. Sai, ho pensato di volermi suicidare. Insomma, mi è capitato spesso di pensarci in questi anni, ma mai come una settimana fa. Tipo che lo stavo per fare letteralmente, avevo preso un coltello e... Mi sono spaventata di me stessa. Quindi ho pensato di dover chiedere aiuto. Ho chiamato Courtney, la mia migliore amica. Perchè lo stavo per fare davvero e ho avuto paura."
"Capisco... Siete tutte belle. Le ragazze che decidono di venire qui da me; tutte belle. Ma non lo vedete. Devo mettere uno specchio in studio. Tu sei una ragazza splendida, anche dentro da quel che vedo. Potresti avere una vita fantastica, sentirti realizzata. Ti serve solo un pò di auto-stima. Devi ritrovare te stessa..."

Vorrei tornare indietro. Vorrei non aver mai fatto entrare nel mio cervello pensieri simili. Come a 14 anni, che credevo che mamma mi odiasse perchè pensava che fossi brutta e grassa.

Ana, Mia e Cat non sono come malattie normali, che una volta che le hai sconfitte stai bene e basta. Sono malattie che tieni a bada, con cui si impara a convivere. Le vinciamo quando non permettiamo più a loro di gestire la nostra vita. Forse Ana e Mia... Le percepisco ancora ma è come se si fossero attenuate... Ma Cat... Niente, lei c'è ancora, più forte che mai.



Forse Ana e Mia hanno lasciato il posto a Cat, che carine.














Vorrei, con tutta me stessa, vincere.


4 commenti:

  1. Sono felice di leggere quell'ultima frase. Forse l'hai scritta senza nemmeno pensarci, oppure racchiude un desiderio sentito fino alle radici, comunque credo sia il primo fondamentale passo. O forse non è neanche il primo passo, è la semplice capacità di stare in piedi: il presupposto senza il quale non si può andare da nessuna parte. Il passo successivo, immagino, è trasformare quel "vorrei" in "voglio". L'essere riuscita a mettere da parte ana e mia è la dimostrazione pratica che puoi farlo. Cat ha preso il sopravvento perché sono tanti anni che ti sfoghi facendoti del male in un modo o nell'altro; nel momento in cui hai fatto ordine nel rapporto col cibo, ti sei ributtata su quest'altra via. Tutti ne hanno una, fumare è cosa normale e comune ma di fatto ci si fa del male e lo si fa per attenuare lo stress. Cat al momento è la tua nicotina. Ma devi smettere, perché è inutile e ti fa male. Il distacco da qualsiasi dipendenza, però, è graduale. Cerca di vincere un passo per volta, e quando cadi ricordati che stai perdendo una battaglia e non la guerra. Ogni volta che senti il bisogno di farti del male, trova un diversivo: vai a correre, chiama qualcuno, metti la musica e balla come una pazza fino a cadere sfinita sul letto. Son tutte cose che sai già, lo so, quel che forse non sai perché non ti viene detto spesso è che ogni volta che scegli il diversivo ad una nuova striatura rossa da aggiungere alla collezione hai compiuto un passo da gigante. Hai vinto, ti sei protetta, ti sei allontanata dal vorrei per arrivare al voglio. E sappi che se cadi, non mi deluderai mai. Ma ogni volta che sceglierai di salvarti, sarò orgogliosa di te come nessun altro potrebbe esserlo.

    Ti voglio bene <3

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    1. Inutile dire che mi hai fatto commuovere... Se non ci fossi tu... Ti amo, ti amo, ti amo.

      Tutti dicono che se prima non ami te stesso non puoi amare qualcun'altro. Io invece credo di riuscirci. Solo con te. Ti amo. Grazie. <3

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  2. Capisco come ti senti. Perchè l'anoressia è la malattia più bastarda che esiste. Credono che basti convincersi di quanto il cibo è necessario, per guarire? Convincersi che nessuno ti amerà di più o di meno a seconda dei chili sulla bilancia? No, neppur questo è abbastanza. L'anoressia è una malattia che non ha entrata e uscita definite: nessun virus la provoca, e sempre si ignora l'esatto momento in cui comincia; nessuna ricetta la guarisce, nessun tempo è stabilito per la cura. Malattia senza altri sintomi che uno, uno che si tira dietro tutti gli altri. Malattia che si appiccica addosso come una colla e non si stacca, dio santo, nemmeno se ci provi per mesi se ne va via.
    L'anoressia è, infine, una malattia che non è nemmeno malattia. Per convenienza espositiva l'ho chiamata e la chiamerò così. Ma non è una malattia di quelle che si subiscono, che si hanno dalla nascita o delle quali si subisce il contagio. Molto peggio: è la voragine in cui si sprofonda una mancanza. Una voragine senza riposo. E chi non l'ha provata forse non potrà mai capirla. Perfino io che ci sto ancora combattendo smetto di capire, a tratti.
    Solo tanto tempo ci vuole. Ben di più di una primavera.
    Ma ce la possiamo fare. Possiamo davvero vincere.
    Combattiamo.

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    1. Si, combattere è la cosa più importante. Grazie per essere passata comunque ;)

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