domenica 28 aprile 2013

Non toccarmi.

Ieri, come previsto, giornata senza senso. Dopo essermi svegliata alle 16:30 ho mangiato del gelato e un toast con prosciutto e formaggio. Mi veniva da vomitare ma io continuavo a mangiarlo, va bè. Poi, ovviamente, ti pare che non vengono gli amici del sabato sera? E certo, avevo pure casa libera. Peccato che io avrei voluto marcire nel divano.
Hanno portato alcune cose da mangiare e ci siamo visti un film.

Io mi sentivo una palla, un'enorme palla di lardo, gonfissima. Però c'erano loro, che fai, ti metti a piangere? No, sia mai.

Mentre sceglievamo che film vedere, uno dei miei amici inizia a toccarmi i capelli, per gioco. Ok, ah-ha, che ridere. Poi inizia a farmi un massaggio.
"Che fai?"
"Ti sto facendo un massaggino!"
"Ah,si,bene..." divento rigida come un pezzo di marmo.

Non toccarmi, non toccarmi, non devi. Nessuno deve toccarmi.

"Senti qua che piccole scapole sporgenti! Toccarle fa tipo da anti-stress."

Sì, lo so, quindi? Toglimi le mani di dosso.
"Devo andare a lavare i piatti, se no mamma chi la sente!"

Questo patetico episodio mi ha fatto ricordare di quanto io odio essere toccata, avere un contatto fisico di qualsiasi genere. E di quanto io, nonostante ciò, non riesca a farmi uscire dalla bocca parole del tipo:"NON MI DEVI TOCCARE." Se fossi una tigre, ruggirei e mostrerei le unghie ogni qual volta capitasse che una presenza indesiderata (tutti) mi si avvicina.
Che poi... Con questo mio amico ci conosciamo da quando abbiamo 3 anni, gli voglio bene. Alla fine non ha fatto nulla di che, non aveva strane intenzioni, era una cosa tranquilla, tanto per scherzare. E invece niente, io non riesco a scherazarci sopra, non riesco a rilassarmi, non riesco ad essere ME. Con nessuno, ad eccezione di Courtney.

Tutto ciò (credo) ha provocato in me una specie di malessere strano. All'una di notte, entro in cameretta per mettermi a letto. Ci sono le chiavi di mio fratello sul tavolo. Le prendo, me le porto sul letto, voglio tagliarmi. D'un tratto, un segno dal cielo, che io ovviamente non accolgo. Lo rifiuto in maniera ingrata.
"Che ci fai con le mie chiavi in mano?"
"Io? Queste? Volevo guardare questo portachiavi. Chi te l'ha dato?"
"Me l'ha regalato A., figo no?"
"Sì si, bello. Dovresti appenderle dillà, dove teniamo tutte le chiavi."
"Hai ragione, grazie. Notte, sister."
"Notte... Ah, mi porti le gocce per dormire?"
"Sì... Ma... Che hai?"
"Niente, perchè?"
"Hai gli occhi lucidi, vuoi le gocce... Stai bene?"
"Occhi lucidi? Ma certo che sto bene, voglio solo dormire un pò."

La porta si chiude, mi guardo intorno... Libri, cellulare, vestiti, armadi, lenzuola, fazzoletti, UNA FORCINA PER CAPELLI. La prendo, e passo mezz'ora a tentare di incidermi con una stupida forcina per capelli. Inutile dire che il risultato è stato davvero misero.
Non mi scende nemmeno una lacrima, le gocce iniziano a fare effetto... Mi addormento pensando che dovrei dire cosa voglio davvero, che dovrei affrontare i problemi, le situazioni e le paure; mi addormento pensando che nessuno deve sfiorarmi nemmeno con un dito.

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