giovedì 18 aprile 2013

Slow Motion Suicide.





 Papercut



Why am I so uptight today?

Paranoia's all I got left

I don't know what stressed me first

Or how the pressure was fed

But I know just what it feels like

To have a voice in the back of my head

It's like a face that I hold inside

A face that awakes when I close my eyes

A face watches every time I lie

A face that laughs every time I fall

(And watches everything)

So I know that when it's time to sink or swim

That the face inside is hearing me

Right underneath my skin



It's like I'm paranoid lookin' over my back

It's like a whirlwind inside of my head

It's like I can't stop what I'm hearing within

It's like the face inside is right beneath my skin  



I know I've got a face in me

Points out all my mistakes to me

Yoùve got a face on the inside too and

Your paranoiàs probably worse

I don't know what set me off first but I know what I can't stand

Everybody acts like the fact of the matter is

I can't add up to what you can.




The sun goes down

I feel the light betray me.

Mi ricordo la prima volta che dissi a mia madre che ero malata di anoressia e bulimia. Disse che ne aveva il sospetto.
Poi mi ricordo la prima volta che le dissi che mi tagliavo. Mi guardava incredula. Come a dire:"Ti sembra il momento di scherzare?".  E io, di rimando, avevo uno sguardo come a dire:"Ho fatto una fatica a dire 'ste parole... Guardami,ti prego; mi vedi? Ti prego!". 
Lei disse:"Ah,ok. Ora vediamo che si può fare, chiamo la psicologa e prendiamo appuntamento." Fu molto decisa, come quegli uomini d'affari che si vedono nei film, che hanno tutto sotto controllo.
Io tirai un sospiro di sollievo. Wow, mia madre prende la situazione in mano, mi aiuta, guida lei, posso appoggiarmi a qualcuno, evvai! 
Dopo qualche giorno, avevo appena iniziato la "terapia", ero alquanto stralunata e a pezzi. Come quando prendi un bicchiere di vetro e lo getti a terra con forza. 


  
Io ero ogni singolo pezzo di vetro.


Io parlavo di come mi sentivo, col sorriso sulla bocca perchè c'era mia madre ad ascoltarmi. Poi lei mi guarda... E inizia a piangere. Dice:"Ho paura...". Io la abbraccio, e gli dico:"Ma di cosa,andrà tutto a posto tra un paio di settimane, sto bene, tranquilla Ma...".

Da quel momento non ero più malata per lei. Nemmeno per mio padre, per nessuno. Ad oggi sono passati 7 mesi dal primo incontro con la psicologa e io sono (di nuovo) per i miei genitori, la figlia modello, la ragazza bella e sorridente, senza problemi.

Ieri mi sono tagliata di nuovo. Che stupida. Era perchè ho litigato con mio fratello. Che stupido.



Dopo essermi tagliata ho pensato che invece, prima di farlo, avrei potuto provare a chiamare almeno 4 o 5 persone che mi avrebbero sicuramente aiutato. Ma c'ho pensato dopo averlo fatto. Mi guardavo allo specchio inorridita e piangevo.

La psicologa vorrà mandarmi in una clinica, sicuro.

La prima volta che andai da lei l'ho soprannominata "La volta in cui mi hanno imbiancato le pareti del cranio". Nel senso... Che avevo davvero deciso di ricominciare da zero, di cancellare tutto e riniziare. Guarire. E poi anche perchè non ricordo molto di ciò che accadde prima...

Ricordo che contavo le calorie, che pensavo sempre a come non mangiare, che provavo a vomitare, che usavo i momenti in cui ero sotto la doccia per tagliarmi, che mi pesavo troppe volte al giorno. Mi ricordo che ho sofferto per amore, tantissimo, e "ti amo" l'ho detto una volta sola e poi quelle due parole non sono mai più uscite dalle mie labbra. Ricordo che dopo che che il Ragazzo Del Ti Amo mi lasciò, io iniziai a farmi trattare come uno straccio da qualsiasi ragazzo a cui piacessi. Perchè pensavo dal profondo che trattarmi male, non rispettarmi e di conseguenza PERMETTERE AGLI ALTRI DI NON RISPETTARMI fosse quel che meritavo. Che nulla di bello, che nulla di meglio ci sarebbe mai stato per me.

E ancora oggi, stento a credere che un giorno io riesca ad avere pace.

Chiedo scusa a chi ho deluso.

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