domenica 29 dicembre 2019

Minuscolo Universo

Sono tornata da là sotto dov'ero finita. Da sola, scesa laggiù e poi tornata di sopra.

Tutti che non sanno chi io sia veramente, ma la verità è che non si potrà scoprire mai, perchè io non sono capace di essere una cosa sola. Io non sono capace di delinearmi uno spazio stretto intorno. Di me non si potrà mai dire "Eve è una pittrice" oppure "Eve è una dottoressa" o ancora "Eve è una pasticcera fantastica". Di me si dice di tutto, specialmente cose negative, ma anche niente, anche i silenzi di me si dicono.
Una volta, tanto tempo fa, un'amica di mamma le chiese "Ma tu, lo sai com'è Eve? Ti sei mai chiesta com'è fatto il mondo di Eve?". Mia madre scoppiò a piangere, non per la nostalgia di me, ma semplicemente terrorizzata dal fatto di non saper rispondere, per il fatto di essere colpevole di non conoscere la creatura che aveva creato dentro le sue viscere, fatto uscire, nutrito. Spaventata dal dover riconoscere che al "mio mondo" nessuno aveva contribuito, io l'avevo creato sempre, fin da piccola, da sola. L'avevo cambiato, ribaltato, cancellato e avrei continuato a farlo in eterno con il risultato di non essere mai conosciuta da nessuno.

Ho avuto tanti uomini, tutti sbagliati. Tutti che mi prendevano come un quadro e mi appendevano in casa propria e dicevano a tutti "ammirate che cosa mi sono rubato con l'inganno, guardate tutto il mio merito. Son così bravo da meritarmi questo quadro costosissimo tutto mio". Uomini ammaliati da quest'incomprensibilità della mia anima, dalla complessità, dai silenzi, dal casino che faccio, dalla mia dolcezza, DALLA MIA UTILITA'. Sì, perchè di me ciò che più si dice è che io sia "estremamente dolce e utile". I miei parenti dicono così. Utile, come uno spazzolino del cesso, utile come la bottiglietta d'acqua che tieni sempre in macchina perchè sia mai ti dovessi sporcare con l'olio del motore, almeno hai con che sciaquarti. Solo che oltre a queste cose declassanti, tutti gli uomini che ho avuto, e non solo loro, si sono sempre accorti che io "non ero gestibile". Io non lo sono perchè io non riesco a farmi mettere dentro i riquadri. Non riesco a farmi contenere in un confine, io devo sempre sconfinare. Io, è come se vivessi costantemente a braccia avanti e mani aperte, per prendere tutto, tutto quello che trovo, tutto quello che voglio, tutto quello che mi passa per la testa di avere. Prendo e arraffo tutto e lo metto dentro al sacco, senza curarmi che il sacco è talmente pieno che le cose che prendo potrebbero andare in conflitto tra loro. No, non me ne curo, devo riempire il sacco, il sacco devo essere pieno perchè sono sempre da sola e queste cose che prendo devono farmi compagnia.

Le ragazze anoressiche fanno questa fine. Noi cresciamo facendoci i nostri schemi, come una canzoncina rassicurante, perchè è tutto un gran casino in realtà. Noi cresciamo bloccate, sole, con la costante voglia di lottare contro ogni forma di terrore con ogni nostra forza, come direbbe Pasolini.
Ecco perchè siamo sole, perchè parliamo una lingua sconosciuta, una lingua solo nostra, individuale, che ci ha condannate ad essere sole.

Mi sono cambiati i lineamenti del viso, non so se tornerò mai a sorridere come prima, ho sempre l'espressione dura e severa.

Io sono riuscita a trovare il modo di non pensare più al suicidio. Riempio la testa di conoscenza e sapere. Mi piace molto conoscere cose nuove. Ora sto studiando, sto facendo un corso e appena l'avrò finito, inizierò a lavorare e successivamente intraprenderò un percorso universitario. Non ho mai avuto modo di fare l'università e anche se è un pochino tardi (ora ho 27 anni), vorrò provarci e riuscirci. Voglio studiare fino a che potrò. Dopo, con tutta probabilità, farò i piani per aprire e condurre anche un piccolissimo B&B. Tutto quello che sto cercando di fare, è solo creare un mio minuscolo mondo. Un mondo che capisco solo io, ma che non sia più solo me fluttuante nel vuoto, ma me dentro un universo che abbia il sapore di me.

Perchè io non mi raggiungo mai. Io dico sempre ciò che penso, dico la verità e la verità è spesso spacevole, non piace mai a nessuno. Ecco perchè io non sto bene con la società. Anche perchè ho il difetto di essere una persona IPERSENSIBILE. Io sento tutto amplificato. Non solo le parole, io sento proprio le sensazioni e i sentimenti. E' come se mi mancassero strati e strati di epidermide e una leggera brezza estiva, addosso a me fosse come una tempesta. Come aghi, lame e spilli addosso, sento le emozioni delle persone.

Mi sto facendo crescere i capelli, mi arrivano alle spalle adesso. Li avevo tagliati cortissimi, rasati, ora li voglio di nuovo lunghissimi. Sono color rame adesso, ma quando saranno adeguatamente lunghi, li tingerò biondi, quasi bianchi.

Tra qualche giorno mi organizzerò per andare da sola ad una mostra di acquerelli che mi piace. L'arte mi fa sentire l'anima riempita.

L'unica cosa che sto cercando di fare, in realtà, è ricostruirmi. Pezzo pezzo. Io credo, mi troverò durante tutta la mia esistenza a doverlo fare. Non essendo niente ed essendo contemporaneamente tutto, non ho base mai da cui partire. Quindi ricomincio sempre da zero. Ricreo, e poi rispacco tutto di nuovo. Mi rifaccio da capo, e ogni nuova me non assomiglia nemmeno un poco a quella di prima. Spesso ultimamente penso pensieri strani. Tipo, chissà cosa diranno di me al mio funerale. "Eve era...", cosa? Cos'ero? Io stessa non saprei cosa dire. Se non lo so dire io, come faranno gli altri? Chi dietro a ogni mio gesto c'ha visto cattiveria, invidia, manipolazione, gelosia, smania, immaturità; come farà a dire qualcosa di buono di me quando sarò morta?
E' come se tutti andassero decisi in una direzione e solo io spingessi per andare dalla parte opposta perchè vedo più bello dillà anche il cammino è più lungo.

Io ho amato un ragazzo che mi ha lasciato perchè sono anoressica. Che poi io, giuro, la smetterei di fare l'anoressica, se qualcuno mi amasse sul serio. Se riuscisse ad amarmi come amo io. Forse è davvero chiedere troppo. Tutti dicono che in amore ci si accontenta. Tipo, ti sposi, fai figli, metti su una casa e abbozzi tutta la vita. E' così l'amore, dicono. Io non lo so com'è, so solo che non mi sono mai sentita amata davvero. Ho sempre sentito un vuoto dentro, soprattutto quando ero in relazione con qualcuno che mi diceva "io ti amo, ma tu devi startene un attimino buona perchè non so come gestirti e se fai così mi dai noia". Ho sempre tentato di sparire, di auto-annientarmi. Ce la mettevo tutta, con metodi sempre nuovi nascosti dietro buonissime intenzioni. Io stessa ero a dipingerle per convincere tutti. "Sto facendo questo perchè così mi sento molto meglio". Sono nata autolesionista, ma sto facendo sforzi per non morirci.
Prendo spunto dalla vita che fa la mia migliore amica. Lei si vuole bene, lei si prende il tempo per sè. Ovviamente non per fare tutto ciò che vorrebbe perchè entrambe abitiamo ancora in famiglia e le nostre famiglie sono molto stressanti, perchè noi siamo le figlie femmine, le maggiori, quelle che sono state messe al mondo per risolvere cose. Però lei si prepara pranzo, cena, se vuole dormire per riposare lo fa, se vuole vedere un film col suo fidanzato lo fa. Io prendo spunto da questo, tipo ultimamente quando torno tardi a casa dal corso e devo pranzare e non c'è cibo preparato e tavola apparecchiata, anche se i miei iniziano a mettermi pressione, io semplicemente non rispondo, non comunico, mi isolo fino a che non ho consumato il mio pasto con calma e soddisfazione. Mi apparecchio la tavola, mi siedo composta e non rimango a mangiare in piedi. Per me questo è già tanto, sono piccoli passi verso la creazione del mio minuscolo universo.