martedì 2 aprile 2019

Wonder Woman

Vi piace la Marvel? A me sì, tantissimo. Penso che ognuno di noi almeno una volta abbia sognato di calarsi nei panni di un supereroe almeno per un giorno. Anche io, lo sognavo e ci sono addirittura riuscita a diventarci.
Quando ero una bimba... Sì, lo fui, anche se di me si pensa sempre che io sia nata "già grande". Ma lo sono stata anche io, bambina, piccola e senza difese di alcun genere. Lo sono stata, ma non ho ricordi, solo quelli brutti che mi hanno fatto crescere tanto in fretta. Ricordo i funerali, ricordo le sgridate in faccia di zie o zii nervosi perchè in fase di divorzio che io dovevo capire, ricordo bene gli schiaffi piccoli ma umilianti di mia mamma quando "ridevo troppo forte".
Mi ricordo quanto venivo lodata quando facevo qualcosa che riguardasse le faccende domestiche. A 6 anni sapevo già come si faceva il caffè. Questo me lo ricordo così bene.
"Eve prepari il caffè a papi?" - chiedeva mamma col faccino dolce, ma che dall'espressione già ti faceva capire che se la tua risposta era negativa, iniziava la bufera.
"Ma adesso mamma?"
"Eh va bene dai, lascia stare, me lo farò da solo... Sono così stanco, ma non importa, tanto devo sempre fare tutto da solo io qui..." - diceva mio padre di rimando.
A me è sempre bastato questo atteggiamento passivo aggressivo per farmi eseguire ordini, per farmi fare le cose. Ha sempre funzionato molto bene. E così fin da piccola, il mio obiettivo era compiacere chiunque sottomettendomi, essendo sempre e solo una "spalla" per il capetto del gruppo di bambini.
Sono cresciuta con questa idea fissa in testa:"Se non sei utile agli altri, allora la tua esistenza non serve".
Ed andava tutto magnificamente bene fino a che avevo da servire tutti. Le ciabatte a papà appena torna da lavoro, controllare che il mio fratellino facesse la puntura di insulina per bene, aggiornare il diarietto di mio fratello con le varie glicemie, aiutare la mamma a fare le faccende perchè se la mamma è tanto stanca è perchè tu non la aiuti mai. Da piccola i compiti erano semplici, ma mi mettevano sempre estrema angoscia. Crescendo diventavano sempre più ardui. Ed oltretutto non avevo più il faccino di una dolce bimbetta di 5 anni, bensì l'acne e lo sguardo perennemente a terra di un tipico adolescente degli anni '90. Piena crisi ormonale, piangi e ridi senza capire perchè cazzo lo fai, ti innamori anche dei passanti, hai le prime crisi da ciclo... Insomma, non era più tanto facile e divertente aiutare tutti, ma il bello è che non me ne sono mai accorta, fino ad oggi.

Non mi ero mai accorta che mi venivano posti davanti obiettivi che non erano miei, mi venivano imposti. Mi venivano imposti i canoni di vita, i canoni di bellezza... Ma a me nessun mio parente, o almeno non che io ricordi, nemmeno i miei hanno mai chiesto: "Eve tu cosa pensi riguardo questo?" Oppure: "Cosa ti piacerebbe fare nella vita?".
A me hanno dato una maschera da Wonder Woman fin da piccola. Me l'hanno fatta per regalo. Tutta impacchettata con la carta sbrilluccicante e mi hanno solennemente detto: "E' tua per sempre. Indossala."
Ed io, come se mi venisse consegnato in mano il sacro Grahl, l'ho guardata la maschera, era troppo grande per il mio viso, ma ero euforica perchè troppo piccola per capire e la indossai.
Da piccola la tiravo fuori solo a volte.
Più crescevo più ricorrevo alla maschera per sentirmi più serena e accettata dal mondo intero; perchè notavo e mi facevano notare che andava tutto meglio quando non ero me stessa fondamentalmente.

Andava tutto molto meglio quando sorridevi invece di ridere a crepapelle, andava tutto molto meglio quando invece di quei capelli alla cazzo di cane passavi ore in piedi davanti allo specchio del bagno a piastrarti i capelli perchè sennò ti dicevano che eri disordinata, era tutto molto meglio quando la mamma si scocciava di farti il pranzo o se ne dimenticava e tu dicevi "fa niente".

E mi è rimasta su la maschera. E' arrivato il giorno in cui me la volevo tantissimo togliere, ma tutti intorno a me continuavano a trattarmi da Wonder Woman, mi indicavano tutti "Eccola! E' lei! Finalmente qualcuno che risolverà tutti i nostri problemi!"

E così in ogni posto in cui andavo, e così con ogni persona con cui mi approcciavo.

Troppo impegnativa per essere avvicinata da belle persone, che difendono la loro felicità, il loro "bello", ed io non rientro in quei canoni. Mi guardavano e sicuramente pensavano:"Questa ragazza ha bisogno di essere aiutata, meglio andarsene prima che lo chieda a me". E io penso che abbiano fatto bene tutti, ognuno di loro. Si deve difendere il bello, senza farselo rovinare da chi pace non ne trova.

Mi hanno sempre voluto vicino persone che potevano sfruttare la mia inesauribile voglia di fare, il mio entusiasmo, la mia creatività, il mio coraggio, la mia intraprendenza.

Del resto, ero vestita H24 come Wonder Woman. Anzi no, mi correggo, io ERO Wonder Woman. Io sono quella che si butta tra fidanzato e amico del fidanzato per farli dividere, si prende le botte perchè sta in mezzo e poi si riprende le botte perchè non si deve intromettere.
Io sono quella che va dalla madre (56 anni) del proprio fidanzato e la consola perchè il proprio figlio è un povero testa di cazzo.

ORA BASTA.

L'ho tolta, non la voglio più quella maschera. Wonder Woman, il mio alter ego bruttissimo, si prende una pausa.
La userò all'occorrenza, la maschera. La userò quando avrò mio figlio appena nato tra le braccia e non saprò cosa fare. La userò quando darò inizio al MIO progetto. La userò quando sarà tutto molto ma molto più difficile di come è oggi.

Vado a preparare la cena ora. Stasera ho già il menù pronto. Miracolo.

Buona serata a tutti voi che leggete!

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