venerdì 5 aprile 2019

La voglia di morire che odore ha?

Me lo chiedevo stamattina, mentre ero in dormiveglia sul divano, avendo deciso di non andare a lavoro. Avete presente quando senza accorgervene vi ritrovate a pensare cose brutte che però vi fanno salire ansia perchè in fondo a voi sapete che sono vere anche se brutte. Ecco, stamattina io, così, sul divano, vicino a Jenna.
M'è partito il cervello a fare il resoconto di quest'ultimi due anni in special modo. Ma prima di parlare di questo c'è da fare una premessa.

ESSERE. UMANO.

Analizzando questa parola, mi ci sono soffermata e ho pensato: "Allora anche Jenna è un essere umano, perchè è dolce, espressiva, capisce le emozioni, è un essere umano, sì..."
E invece no, Jenna è un essere altrettanto meraviglioso, che appartiene al mondo degli animali. E' un ESSERE ANIMALE, per il semplice fatto che non può parlare, leggere, scrivere, dipingere, recitare, commuoversi per una poesia... Lei non può, io sì anche fin troppo direi. Ma il fatto è proprio questo: Jenna non è sbagliata perchè vive in base alla sua stessa essenza. Senza riuscire a fare altrimenti perchè guidata dall'istinto.
Io invece sono per l'appunto un essere umano, io, devo dare un 'senso' alla mia stessa esistenza altrimenti è persino vano esistere. Creare, inventare, fare, scegliere, scrivere... Tutto questo possiamo fare, tutto o almeno una di queste cose o cose affini ad esse.
Ecco, io, non so fare quasi nulla di tutto questo e non ho la forza e lo spirito per farle più. Io ho pensato solo:

"Ogni lavoro che faccio non vado mai abbastanza bene io o sono io che creo problemi, una relazione degna di questo nome non ce l'ho mai avuta perchè non posso aiutare ma sono malata e devo essere aiutata io, non ho nessuna abilità particolare, non sono indispensabile e fondamentale per nessuna persona esistente oggi sulla faccia della Terra... Ma quasi quasi... Non mi spiace poi così tanto morire, anzi addormentarmi per sempre. Le persone si spaventano quando pensano alla morte perchè immaginano torture e dolori atroci che precedono il momento del decesso; ma io vorrei solo addormentarmi senza alzarmi mai più, così come sono adesso, con questo rumore di caos e dormire per non sentire più niente. Niente caos, niente ansia, solo la totale inesistenza..."

Ho pensato così intensamente a questa cosa che anche se ero sdraiata con gli occhi chiusi, li ho aperti perchè mi girava tutto e il traffico delle macchine fuori dalla finestra era improvvisamente diventato un boato enorme nel quale non riuscivo più a distinguere singolarmente i suoni.

Ad interrompere questa cosa nella mia testa, non so per quale motivo, è stata Jenna come al solito, ma stavolta sono rimasta estremamente sorpresa. Però a volte, per sfuggire a qualche decisione 'pesante' (come quella di porre fine alla mia esistenza), sono persino in grado di immaginarmi le cose. Le estremizzo in positivo, così mi acquieto. Come l'episodio della signora due post fa. Magari quella stava già ridendo per aver visto Jenna, ma invece io ho immaginato tutte quelle cose. Per calmarmi, per ingannare me stessa con l'ottimismo.
Però, Jenna era sdraiata di fianco a me, col muso verso i miei piedi e io dormivo in teoria, non le stavo dando attenzioni insomma. Lei si e' girata di botto, con un mini guaito e ha iniziato a leccarmi piano, mi ha messo una zampa in faccia sempre piano e scodinzolava e faceva tutte moine e mi si è strusciata tutta addosso...
Mi sono scese le lacrime e ho pensato:"M'avrà sentito i pensieri? La voglia di morire ha un odore preciso, forte e persistente, diverso da qualunque altro? Visto che i cani sentono le nostre emozioni tramite i ferormoni che rilasciamo, allora vorrà dire che la voglia di morire rilascia tantissimi ferormoni al gusto di wasabi?"

Non lo so se Jenna m'ha sentito veramente e voleva dirmi qualcosa. Perchè ho pensato anche che io ho moltissimo bisogno di lei; lei di me ora sì, ma non necessariamente. Se io morissi, lei non farebbe troppa fatica ad abituarsi ad un padrone 'migliore', cioè che può offrirle una vita migliore. Più tempo, più coccole, più spazio, avventure migliori...
Anche i miei alla fine, non hanno bisogno che io rimanga in vita necessariamente. Anche la mia migliore amica, che ora magari legge e si incazza, però è vero, tutto scorre bene quando non ci sono io. Io servo solo a creare più caos perchè ce l'ho dentro, a mettere più angoscia perchè sono paurosa, incontrollabile, non riesco a gestirmi da sola nemmeno io, figurarsi gl'altri! Ma non lo dico come avessi 15 anni e volessi sentirmi dire il contrario. Lo dico consapevole. Ci rifletto da moltissimo tempo. Tutte le persone che ora conosco riuscirebbero ad andare avanti meglio senza me, ho perso la mia utilità. Ho la rubrica strapiena di numeri di telefono, e non riesco mai a chiamare nessuno. MAI. Ma non per colpa loro, semplicemente perchè so che 'avrebbero di meglio da fare' piuttosto che star a subire la mia angosciante presenza. A tollerarla perchè sono persone per bene ed educate.

L'altro giorno volevo provare a chiedere a una ragazza che ho conosciuto qui se potevamo andare a bere un caffè insieme. Non ce l'ho fatta. Mi sono messa a cucinare.

Stamattina sono uscita di casa con degli ottimi propositi: non salutare nessuno, non parlare con nessuno, non parlare di me se qualcuno attacca bottone. E' andata bene. L'ho fatto e mi sono sentita meglio ad avere l'espressione che rispecchiava il mio stato d'animo. Seria, taciturna. Fino a che non avrò le palle di farla finita (perchè ce ne vogliono veramente tante, un conto è dirlo, trovare il coraggio è un'altra storia) voglio adottare questo modo di stare. Perchè sento troppi scompensi emotivi; mi sento tristissima, ma in molte situazioni rido e scherzo per mascherare o per mettere a proprio agio gli altri. Basta, voglio solo stare in silenzio. Non voglio mostrarmi più positiva ed entusiasta perchè non lo sono più. Non mi va più di sorridere o ridere a cose che non trovo divertenti. Tanto, nonostante io faccia di tutto per essere apprezzata, il risultato è sempre che rimango sola e che tutti parlano di come sono magra, come mi vesto, come parlo, i capelli, tutto... A questo punto anche se dicono "che musona che sei!" è il meno peggio. Così magari mi rivolgeranno meno o per nulla la parola.

Fa sempre bene scrivere. Mi aiuta a non rimanere ferma ma ad agire. E pian piano si arriva all'epilogo, ma ce la farò!


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